“Il Cinema a Corte”

La suggestiva atmosfera del Castello Ettore Fieramosca Di Mignano Monte Lungo sarà il luogo dove cultura cinematografica e storia si incontreranno per regalare a tutti coloro che parteciperanno un momento indimenticabile. “Il Cinema a Corte” sarà un vero e proprio omaggio a Massimo Troisi in occasione dei 25 anni dalla sua morte. Timido, introverso e impacciato, fiero, orgoglioso e volitivo, dedito al suo dialetto, Troisi è la migliore rappresentazione del napoletano e di Napoli dei recenti anni passati, della contraddizione storica tra tradizione e cambiamento, tra eredità importanti e nuovi linguaggi, nuovi costumi. La selezione dei film che saranno proiettati non è stata  per nulla casuale. 

-Ed ecco che giunge la magia e in un batter d’occhio siamo proiettati nel 1492. Non ci resta che piangere – opera che ci regala la possibilità di omaggiare, il genio dei geni, Leonardo da Vinci in occasione dei 500 anni dalla sua morte – Il maestro elementare Saverio (Roberto Benigni) e il bidello Mario (Massimo Troisi) si ritrovano chissà come, nel 1492, dopo una nottata di temporale in mezzo alla campagna toscana perché la Ritmo Cabrio li ha piantati in asso. Dapprima impauriti pian piano i due amici si ambientano e prendono gusto a questo inaspettato viaggio. Mario trova la bella Pia da corteggiare, Saverio s’impratichisce nel mestiere di macellaio, fanno amicizia di qua e di là abbigliati, a loro agio, come paggetti rinascimentali. E si presentano loro occasioni davvero speciali. Su tutte la conoscenza di Leonardo Da Vinci, il genio. Che però è un genio modesto, che non si dà per niente arie. Saverio e Mario provano a suggerirli invenzioni e tecnologie, dalla lampadina al water al treno, ma la comunicazione tra la loro approssimazione e la giustificata ignoranza del grande inventore è accidentale: e così finiscono per ripiegare sul gioco della scopa.

Un argomento molto caro a Trosi era quello della cultura che in “Non ci resta che piangere” diviene quasi centrale. Anzi, sembra quasi concretizzarsi una rivincita di chi non sa su chi sa: infatti Mario e Saverio, diventano i Maestri di Leonardo, al quale spiegano invano una serie di invenzioni, mentre costui si interessa ancora a palette e correnti d’acqua. Non solo la cultura ma anche la religione, l’occupazione (e disoccupazione), il folklore e le tradizioni orami anacronistiche sono sempre state al centro delle opere di Troisi. Per riuscire a capire fino in fondo la figura di questo grande artista bisogna però fare un salto indietro. Da qui la scelta di voler proiettare la “Smorfia”. Non si tratta di un film ma di puro Cabaret!

Per chi non ha mai visto questo capolavoro, posso semplicemente dire che non poteva capitargli  occasione migliore; per chi invece già ha avuto il piacere di ridere a crepa cuore, ma di quella risata intelligente, acuta, malinconica, sarà semplicemente un’altra occasione per rendere omaggio al Timido Maestro.

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